CELLULE PARROCCHIALI DI EVANGELIZZAZIONE

CELLULA n° 29 (02/03/1992 )

MI RENDO CONTO CHE DIO NON FA PREFERENZE DI PERSONE. (Atti 10, 34)

Dio ha un amore personale per ciascuno e ha cura di rivelarsi a chi lo cerca con cuore sincero.

Cornelio si distingue per la preghiera unita alla carità.

Pietro è fedele al suo impegno della preghiera personale a casa come lo è in quella comunitaria nel tempio (Atti 3, 1).

V 19 : Certi avvenimenti (o visioni ) non si comprendono subito, neppure meditandoli : la fedeltà al Signore,il continuare a seguirlo, come per Pietro, daranno luce a quelle situazioni, perché è lo stesso Spirito che ci ha introdotti nei primi e ci ha indicati quelli successivi.

V 24 : Cornelio prepara l’incontro di cellula: evangelizza il proprio oikos, invita parenti e amici ad ascoltare Pietro.

V 33 : Ora siamo tutti qui alla presenza di Dio: “dove sono due o più riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro”.

V 34: DIO NON FA PREFERENZE DI PERSONE: L’amore di Dio è universale, non solo per gli ebrei; Egli vuole che tutti gli uomini siano salvi,per questo ha mandato il suo Figlio Gesù.

V 35: “colui che lo teme”:che riconosce il vero Dio e lo onora seguendo la sua coscienza, “pratica la giustizia”: onestà della vita e il rispetto di tutti i doveri naturali.

Tutto questo basta?

Dio vuole darci di più: la conoscenza e l’amore del suo Figlio.

L’importanza dell’evangelizzazione: far conoscere l’amore del Padre, la salvezza donata attraverso il Figlio, la potenza dello Spirito Santo che rinnova la nostra vita.

V 44: Dio guarda il cuore di Cornelio e cc…sono pronti!e invia lo Spirito Santo senza bisogno che passino attraverso le leggi mosaiche: la salvezza non viene attraverso l’osservanza della legge in senso legalista, ma attraverso la remissione dei peccati ottenutaci dalla morte e risurrezione di Gesù e che giunge a noi attraverso l’opera dello Spirito Santo.

Noi evangelizziamo perché Gesù ce lo ha comandato e anche perché avendo fatto noi stessi l’esperienza di quel che significa aver incontrato Gesù, aver gustato la dolcezza del suo amore e la luce della sua Parola, di quel che significa aver sperimentato l’ azione e la forza dello Spirito Santo nella nostra vita, il cambiamento che ha prodotto in noi, sentiamo il dovere, l’urgenza di condividerlo “familiarmente” con tutti quelli che il Signore ci fa incontrare.

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